Allegato 1d - Terapia con farmaci antibiotici di nuova generazione
La resistenza antibiotica che ha compromesso l'utilità clinica di alcuni chemioterapici è un problema di scala globale. La selezione di MDR è dovuta all'uso esteso di antibiotici e la loro diffusione è dovuta in parte anche agli spostamenti delle popolazioni. Molte specie di Enterobatteriacee ora sono produttori di beta lattamasi o CTX-M mentre la resistenza dei Gram positivi è stata studiata soprattutto per la distribuzione dei ceppi MRSA nelle infezioni sia comunitarie che ospedaliere. Dati recenti sulla circolazione dei ceppi multiresistenti nella regione Abruzzo ed in particolare nel nosocomio di Pescara mostrano come l'epidemiologia locale sia in linea, purtroppo, con i dati relativi alla macroarea centro-sud Italia, con tassi di resistenza particolarmente elevati per le Pseudomonacee e gli Stafilococchi. I reparti più coinvolti sono quelli di terapia intensiva ematologica e rianimatoria. Le strategie messe in atto per ridurre la prevalenza delle infezioni sostenute da microrganismi resistenti includono studi di sorveglianza, nonché l'introduzione e il corretto uso dei chemioterapici di più recente approvazione (1-2).
La principale raccomandazione a questo riguardo è quella di far ricorso ai presidi avanzati di antibioticoterapia (vancomicina, teicoplanina, meropenem, imipenem, ertapenem, daptomicina, ed eventuali altri) solo quando sia ragionevole ritenere che il controllo dell'infezione non possa essere raggiunto mediante il razionale impiego di presidi di generazione precedente, meglio se scelti e modulati sulla scorta di una adeguata caratterizzazione microbiologica dell'infezione e pertanto sulla base del profilo di resistenze dei germi isolati (3-18).
L'impiego razionale di questi nuovi presidi, oltre che ridurre e contenere la spesa farmacologica entro limiti ragionevoli, potrà permettere di mantenere a lungo integra la funzionalità e la efficacia di tali molecole nel trattamento delle infezioni gravi, sia in ambito ospedaliero che sul territorio (16-19). Le note restrittive all'impiego vanno nel tempo integrate da un modulo di monitoraggio sistematico dell'impiego e dei risultati di tutte le nominate molecole sul campo, allo scopo di poter rendere effettivo il controllo dell'efficacia clinica di tali antibiotici e dell'eventuale evoluzione delle resistenze (19-21). Si ritiene pertanto importante che ciascun presidio ospedaliero istituisca apposite modulistiche, validate a livello regionale, per l'avvio del monitoraggio del consumo e dell'efficienza degli presidi indicati, e che tali presidi vengano sempre utilizzati in stretta ottemperanza alle indicazioni ministeriali, per le indicazioni rimborsabili e, ovunque possibile, su indicazione specialistica.
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